Se hai 30 anni e ti stanno proponendo un investimento in criptovalute, allora devi leggere l’articolo.
Se hai 50 anni e tuo figlio ti parla di bitcoin ma tu non sai che dire, allora devi per forza leggere l’articolo.
Se hai comprato bitcoin seguendo l’onda emotiva e il trend degli ultimi tempi, allora non puoi non leggere l’articolo.
Chiunque tu sia, devi leggere l’articolo.
Bitcoin e parellelismi storici
Questa è una storia che ha cambiato per sempre il corso degli eventi.
Agosto 2008, qualsiasi parte del mondo.
America? Cina? Dietro casa tua? Non si sa.
Viene registrato il dominio bitcoin.com e due mesi dopo, 31 ottobre, compare il manifesto (whitepaper) di quella che possiamo considerare l’innovazione più rivoluzionaria del nostro tempo.
Con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, qualcuno, un uomo, una donna o addirittura un gruppo di persone, forse alcuni membri del movimento cyberpunk, rende noto il manifesto di una nuova valuta digitale insieme al suo funzionamento tecnico. Da allora il mondo non è stato più lo stesso.
Pochi eventi segnano il passaggio da un’epoca all’altra.
Nell’89 abbiamo avuto la caduta del muro di Berlino che pose fine alla divisione del mondo in due blocchi;
nel 2001 il crollo delle torri gemelle ha inaugurato l’epoca della lotta al terrorismo;
nel 2008 a seguito della grande crisi economica mondiale legata ai mutui subprime, qualcuno che forse già da tempo meditava di risolvere il problema finanziario, ha ideato la più nota valuta digitale.
Stiamo parlando di Bitcoin, una moneta elettronica la cui produzione e scambio avviene su un modello di rete chiamato blockchain. Un registro decentralizzato basato sulla crittografia che è in grado di risolvere il problema della doppia spesa (double spending) e sicuro a tal punto da rendere inconveniente un attacco DoS.
Oggi Bitcoin viene scambiato a 20042,52 dollari.
Pareri?
Qualcuno grida alla speculazione, alla classica bolla finanziaria; altri pongono dubbi sulla genuinità del progetto avanzando l’ipotesi di offrire un circuito sicuro per concludere affari sporchi come la vendita delle armi, della droga e chissà quali altri da parte delle organizzazioni criminali mondiali.
I governi e i grandi istituti finanziari sono discordanti e oggi, 2022, assistiamo al primo conflitto armato legato proprio alla produzione di bitcoin (direttamente connesso alla produzione energetica) che ha investito la zona del Kazakistan.
Se volessimo andare con ordine al fine di comprendere meglio il fenomeno e lo strumento nella sua tecnicità dobbiamo parlare necessariamente di blockchain, ossia la tecnologia sfruttata da bitcoin per esistere.
3, 2, 1 …
Blockchain

Alla lettera significa catena di blocchi.
Immaginiamo questi blocchi come le pagine di un registro.
Su questo vengono registrate tutte le transazioni di un qualsiasi asset (bene riconosciuto tale dalla comunità iscritta alla rete) e la copia di questo registro è accessibile ai componenti della rete stessa.
Quindi, la blockchain è un registro decentralizzato perché tutti lo gestiscono e possono consultarlo, a differenza dei sistemi classici definiti centralizzati come ad esempio le Banche, in cui noi possiamo consultare solo il nostro saldo sul conto corrente ma non possiamo conoscere il saldo e le transazioni di altri correntisti.
Problema di privacy? O soluzione alla trasparenza delle transazioni?
Il problema della privacy è garantito dal fatto che all’interno della rete gli utenti si registrano in pseudoanonimato. Mentre risulta efficace per quanto riguarda il tracciamento delle transazioni.
Tecnicisimi delle blockchain
Andando più a fondo, la blockchain rientra nella macrocategoria delle Distributed Ledger Tecnhology (DLT).
Cosa sono le DLT?
Sono sistemi basati su un registro di dati (informazioni) distribuito, ossia sistemi in cui ogni utente della rete possiede la medesima copia e può leggerlo.
Quindi, le Blockchain sono delle particolari DLT.
In generale le DLT si distinguono per 3 caratteristiche principali:
- Tipologia di rete :
- permisioned ledger: sono reti in cui per accedere è necessario registrarsi e identificarsi ed essere autorizzati da un ente centrale o rete stessa;
- permissionless ledger: reti in cui non vi è bisogno di autorizzazione.
- Meccanismo di consenso: in che modo viene consentita la modifica del registro quando ad esempio avviene una transazione o trasferimento di dati da un nodo all’altro della rete? In 2 modi:
- nelle permissioned ledger il consenso viene dato con un sistema a maggioranza una volta verificata la validità della transazione;
- nelle permissionless ledger invece il consenso passa attraverso meccanismi più complessi come ad esempio protocolli proof of work o proof of stake1.
- Struttura del registro: nel caso della blockchain è proprio la caratteristica strutturale a conferirne il nome, ossia catena di blocchi. Altri registri possono avere strutture diverse (catena in linea, in parallelo, ecc..)
Queste sono le 3 caratteristiche fondamentali delle DLT in cui rientrano le blockchain.
Blockchain= DLT + 2
Le blockchain sono caratterizzate da questi 3 elementi più altri 2.
Essi sono:
- Trasferimenti: la blockchain nasce per permettere il trasferimento di qualcosa, per permettere transazioni.
- Valore: ogni blockchain ha il suo unico materiale di scambio, riconosciuto come valore, o meglio asset. Nel caso di bitcoin parliamo di monete digitali.
In definitiva una blockchain è una tecnologia che definisce un registro gestito da una rete decentralizzata cioè composta da utenti aventi ognuno lo stesso potere. Questo registro ha la forma di una catena di blocchi (da cui il nome).
Ogni blocco è composto da due parti:
- header: in cui è specificato:
- Numero del blocco: sempre crescente a partire dal blocco 0;
- Codice hash del blocco (una specie di sigillo di garanzia dell’immodificabilità del blocco, pagina del registro stesso)
- Codice hash del blocco precedente
- Timestamp (data e ora in cui il blocco è stato prodotto)
- Totale di bitcoin movimentati nel blocco
- Dimensioni del blocco (kilobyte)
- body: sono contenute tutte le transazioni registrate su quel blocco.
Questa è la tecnologia su cui si basano le principali criptovalute. Tra le più note e diffuse abbiamo Bitcoin e Etherum.
Scopriamole insieme.
Criptovalute
Chi non ha mai sentito parlare di monete digitali? Se ti dicessi Bitcoin?
Stiamo parlando di criptovalute.
Una moneta digitale creata per lo scambio di beni e servizi, basata su crittografia e tecnologie peer to peer.
Da questa definizione ricaviamo due elementi caratteristici delle criptovalute:
- la crittografia su cui si basano: crittografare significa nascondere, o meglio rendere accessibile qualcosa solo agli interessati. Per crittografare serve un algoritmo e una chiave di lettura. Un algoritmo è la regola con cui si nasconde qualcosa. La chiave di lettura è il parametro con cui si de-cripta l’informazione inizialmente nascosta.
- le tecnologie peer to peer: alla lettera significa tra pari. Nel caso delle cryptovalute, nella rete di utenti che si viene a creare, questi si comportano tutti come client e server allo stesso tempo. Questo garantisce la decentralizzazione del sistema.
Tra le cryptovalute più note abbiamo BITCOIN ed ETHERUM
BITCOIN (BTC o BTX)

Cenni storici
La nascita di bitcoin è molto affascinante e intrisa di mistero.
Per la cronaca, il nome Bitcoin nasce nell’agosto 2008 quando viene registrato il dominio bitcoin.org.
Due mesi più tardi, un certo Satoshi Nakamoto (la cui identità oggi rimane ancora incerta e spesso attribuita erroneamente a diverse persone o addirittura a gruppi di persone), ne parla all’interno di una mailing list di un sito di crittografia (metzdowd.com).
Satoshi comunica agli iscritti di aver creato una moneta elettronica priva di un’entità fiduciaria (decentralizzata, dunque) e che risolve il problema del double spending (doppia spesa) al fine di evitare truffe come quella di spendere più volte la stessa moneta.
Abbiamo detto che alla base di Bitcoin vi è un’infrastruttura definita blockchain, formata da blocchi che altro non sono le pagine del registro delle informazioni riguardanti il possesso e le transazioni della valuta digitale.
Bene, il primo blocco, blocco 0, fu creato il 3 gennaio 2009 dal computer di Satoshi Nakamoto dal valore di 50 bitcoin; mentre la prima transazione risale al 12 gennaio 2009: 10 bitcoin da Nakamoto a Hal Finney.
Da allora bitcoin è diventato interesse di dominio pubblico.
Uno degli aspetti più affascinanti di Bitcoin è la sua creazione: ossia il mining.
Mining
Il sistema informatico di produzione della valuta ideato da Satoshi Nakamoto è definito mining, alla lettera minare, estrarre.
Ma cosa si estrae?
Si estraggono (quindi si ricevono) Bitcoin come ricompensa dopo aver risolto equazioni matematiche la cui risoluzione comporta una grande capacità di calcolo da parte del computer.
Non tutti sono in grado di possedere e offrire questa capacità di estrazione. Coloro i quali ci riescono vengono definiti miners, minatori.
Questi vengono designati in maniera casuale tra i membri della rete stessa preferendo coloro i quali possono offrire la propria potenza di calcolo (server potenti).
L’altro aspetto di questa azione (Mining) è quello ecologico e dei costi. Infatti la materia prima utile al funzionamento dei server che risolvono i problemi matematici e che ripaga in Bitcoin, è la corrente elettrica.
Ecco perché Bitcoin e altre cryptovalute vengono definite tecnologie energivore!
Tra i principali produttori di Bitcoin al mondo abbiamo gli Stati uniti (16%) e la Cina (54%).
La creazione di un blocco corrisponde alla registrazione delle transazioni avvenute tra gli utenti. Ogni blocco registra 3000 transazioni. I miners costituiscono i nodi della rete. Una volta che il primo miners tra quelli presenti nella rete è riuscito a risolvere il problema matematico per la generazione del blocco, viene diffusa la soluzione in rete che viene facilmente convalidata dalla rete stessa e quindi vengono convalidate e registrate le transazioni/scambi di Bitcoin avvenuti tra gli utenti della rete stessa.
Halving: il fattore tempo contro l’inflazione
Un aspetto importante della creazione (estrazione) dei Bitcoin è l’Halving, ossia il dimezzamento del tempo richiesto per la risoluzione del problema e della relativa ricompensa.
Il primo blocco, 0, generò 50 btc.
Successivamente in seguito agli Halving avvenuti in questi anni (2016, 2018, 2020) la ricompensa è arrivata ai 12,5 bitocoin attuali.
Perchè è nato Bitcoin?
Perché si è sentito il bisogno di creare una valuta digitale con questo sistema?
Essenzialmente per
- Fiducia: permettere agli utenti di non affidare il proprio denaro a un’entità terza soprattutto dopo le vicende del 2008 (crisi finanziaria legata alla gestione del debito da parte delle grosse banche), ma di gestirlo direttamente.
- Privacy: la rete bitcoin e i suoi utenti sono registrati ed eseguono transazioni in modo di pseudoanonimato. Questo significa che non conosceremo mai la vera identità dietro il nome di un utente ma possiamo risalire sempre ad esso seguendo le sue transazioni.
- Affidabilità: la rete è resa sicura dal sistema crittografico cui associa ad ogni utente due chiavi, una pubblica e una privata. La chiave pubblica costituisce l’indirizzo dell’utente a cui mandare e da cui ricevere i bitcoin. Ogni transazione è firmata con la chiave privata. Per ricevere quei bitcoin abbiamo bisogno di inserire la nostra chiave privata. Il sistema è altamente sicuro poiché è impossibile risalire alla chiave privata (firma, che autorizza la transazione) da quella pubblica (il nostro indirizzo). Se vuoi approfondire questo aspetto ti consiglio di leggere qui.
L’obiettivo di Bitcoin è quello di decentralizzare il sistema bancario online e stabilire le regole delle transazioni di valore.
ETHERUM

Con questo nome intendiamo la blockchain il cui asset di scambio è definito Ether.
Etherum si pone l’obiettivo di decentralizzare la memorizzazione dei dati sostituendosi alle odierne e classiche terze parti (Google, Amazon, Facebook per citarne i più noti).
Il vantaggio di un salvataggio su una blockchain è sempre quello di garantire sicurezza dalle frodi.
Riprendendo la definizione utilizzata da Gialuca Comandini, nel suo libro “Da zero alla luna”, egli definisce Etherum un internet di internet stesso. Una piattaforma configurata come blockchain che sfrutta le sue caratteristiche classiche.
Ideata nel 2013 (white paper) da Vitalik Buterin, sviluppatore di origini russe cresciuto in Canada.
Nel 2014 seguì uno yellow paper di rivisitazione del codice e infine il lancio ufficiale della prima versione nel 2015.
Se la blockchain di Bitcoin è un’implementazione delle DLT, Etherum inaugura il concetto di Distributed Computing, una sorta di computer globale.
È una rete peer to peer, quindi tutti i client sono anche server stessi ma parallelamente la piattaforma è indipendente da essi.
Tutti gli utenti possono accedere a tutte le risorse della rete secondo il modello della blockchain. Inoltre Etherum è programmabile, cioè offre la possibilità di creare nuove blockchain all’interno della stessa sfruttando le risorse computazionali della rete:
- Decentralizzazione
- Trasparenza
- Crittografia
- Asset
- Transazioni
Bitcoin vs Etherum
In questa tabella riassuntiva mostro la posizione delle due blockchain, Bitcoin ed Etherum, rispetto alle caratteristiche principali.
CARATTERISTICHE | BITOCOIN | ETHERUM |
ASSET | BITCOIN, moneta digitale | Ether che si comporta sia come criptocurrency per essere scambiata come una qualsiasi valuta, sia come gettone di ingresso e utilizzo della rete stessa per creare smart contract. |
MECCANISMO DI CONSENSO | Blocchi, pagine del registro delle transazioni. Per convalidare un blocco serve offrire potenza di calcolo per risolvere problemi matematici (proof of work) la cui soluzione offerta dal primo miner viene convalidata dalla rete stessa che premia il miner conferendogli bitcoin. 1 blocco ogni 10 minuti Ricompensa 12,5 bitcoin | Blocchi, registro delle transazioni di Ether legate allo sviluppo e applicazione degli smart contract creati sulla blockchain, ossia accordi informatizzati tra le parti secondo la regola if/then. Al succedere di una condizione A, viene eseguita automaticamente B. Il miner che ha convalidato il blocco, riceve tutte le fee (ricompensa) relative alle transazioni presenti sul blocco da lui minato. 1 blocco ogni 12 secondi |
DECENTRALIZZAZIONE | Dalle banche, circuito delle transazioni di denaro | Da Terze parti, gestione dei dati su internet |
TRASPARENZA | Crittografia: funzione di Hash; proof of work | Funzione di hash; si sta passando dalla proof of work alla proof of stake |
RETE | Permissionless ledger | Permissionless ledger |
FORMA DELLA RETE | blockchain | blockchain |
Spero che questo mio articolo abbia chiarito alcuni aspetti di cui magari avevi sentito parlare ma che non avevi mai avuto il coraggio di approfondire.
A tal proposito devo citare il libro “Da zero alla Luna” di Gianluca Comandini, massimo esperto blockchain in Italia, utile alla elaborazione di questo articolo.
Il tema delle nuove tecnologie e delle sue applicazioni è sicuramente affascinante, pieno di insidie ma porta con sé opportunità incredibili. Ci vuole tempo affinché diventino di largo utilizzo e la paura nei loro confronti deriva dal fatto di non conoscerle a fondo.
Il primo passo da fare è conoscere le cose per renderle più comprensibili e utilizzarle.
Credo che stiamo vivendo una rivoluzione tecnologia proporzionale a quelle passate come lo furono il telefono, l’elettricità e internet. Complessa sì, ma direttamente proporzionale ai mezzi e conoscenze del nostro tempo.
Tu che ne pensi?
Riuscirà Bitcoin a sostituirsi ai circuiti di transazioni centralizzati?
Riuscirà Etherum a sostituirsi al mercato delle terze parti?
Fammelo sapere nei commenti o raccontando la tua esperienza!
p.s.
Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo coi tuoi amici!
Ciao!